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La natura ci regala un tesoro

È stato incredibile quando i primi contadini abruzzesi hanno iniziato a capire che quella “sorta” di tubero, per loro molliccio e puzzolente, che trovavano sotto terra, non era un qualcosa da buttar via ma era in realtà un preziosissimo tartufo.

In Abruzzo, la presenza di tartufi è notevole e rappresenta una risorsa di grande valore sia per l’ecosistema sia per l’economia locale. La regione, con il suo clima favorevole e le vaste aree boschive, è uno degli habitat ideali per varie specie di tartufi, inclusi il tartufo nero e il pregiato tartufo bianco. Questa abbondanza è strettamente legata alla presenza dei parchi nazionali, come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Questi parchi forniscono ambienti protetti e incontaminati, caratterizzati da ecosistemi diversificati e suoli ricchi di nutrienti, condizioni ideali per la crescita dei tartufi. La protezione garantita ai territori montani e boschivi dei parchi nazionali aiuta a mantenere l’equilibrio naturale, favorendo la crescita spontanea dei tartufi e preservando la biodiversità, essenziale per la simbiosi con le radici degli alberi, necessaria alla produzione dei tartufi.

Ma cos’è il tartufo?

I tartufi sono funghi ipogei che vivono in simbiosi con l’apparato radicale di alcune piante al fine di realizzare il loro ciclo vitale. L’associazione con una pianta superiore permette lo scambio di sostanze nutritive e di funzioni tra i due organismi.

Classificazione tassonomica e caratteristiche dei tartufi

I tartufi appartengono al regno dei Fungi, divisione Ascomycota, classe Pezizomycetes, ordine Pezizales, famiglia Tuberaceae, genere TuberQuesti hanno la funzione di contenere le spore e di spanderle nell’ambiente.

Il corpo fruttifero dei tartufi è suddiviso in peridioovvero la scorza o l’involucro esterno, e nella gleba, ovvero la polpa interna.

Il peridio può essere liscio (per tartufi come il “Bianco pregiato” o “Tuber magnatum Pico”) o può essere verrucoso (come per il “Nero pregiato” ovvero il “Tuber melanosporum Vittad.).

La gleba può essere compatta e carnosa, oppure legnosa, attraversata da venature ramificate; assume colorazione diversa a seconda della specie, della pianta simbionte e del terreno in cui vegeta.

Tartufo stilizzato - peridio e gleba

Le diverse specie di tartufo

Esistono molte specie di tartufo. Le più conosciute ed apprezzate sono:

TARTUFO NERO PREGIATO

Tuber melanosporum Vittadini

Ha un peridio di colore bruno-scuro tendente al nero, talvolta presenta macchie ferruginose e ha verruche alquanto regolari a base esagonale.

La polpa è chiara allo stato acerbo, ma assume colorazione nero-violacea con vene bianche a maturazione avvenuta.

Delizia il suo aroma delicato, talvolta anche molto intenso.

TARTUFO BIANCO PREGIATO

Tuber magnatum Pico

Il suo peridio è liscio, di colore ocra-pallido, giallastro, con piccole macchie brunastre. Ha forma normalmente tondeggiante. La gleba, risulta anch’essa generalmente ocra-chiaro ma puo’ assumere talora colorazioni come nocciola-rossiccio o rosata. Le esili vene che attraversano la polpa sono biancastre, sinuose e ampiamente ramificate.

Sprigiona un aroma intenso, avvolgente, che ricorda il gas metano.

TARTUFO UNCINATO

Tuber aestivum Vittadini forma uncinatum

È di colore scuro, bruno-nerastro, e presenta medie se non piccole verruche a formare il peridio. Internamente, la gleba, puo’ assumere colorazione bruno-giallastra o bruno-scura a seconda del grado di maturazione e le vene bianche attraversano la polpa tortuosamente.

L’aroma è intenso e coinvolgente.

TARTUFO NERO INVERNALE

Tuber brumale Vittadini

Presenta un peridio dalla colorazione bruno-scuro, molto accentuata e verruche poligonali di piccole dimensioni. La gleba, a completa maturazione, è grigio-brunastra, mentre le vene sono bianche e larghe.

Il suo aroma non particolarmente forte lo rende molto fine al palato.

TARTUFO BIANCHETTO O MARZUOLO

Tuber borchii Vittadini

Ha una forma generalmente tondeggiante, il peridio è liscio, di colore biancastro o ocra tendente al bruno-rossiccio con macchie color ruggine a completa maturazione.

La polpa è ocra-rosata, fino a rosso-bruno talora con sfumature violacee e numerose vene chiare.

Il suo è un aroma forte, un po’ piccante e agliaceo.

TARTUFO ESTIVO

Tuber aestivum Vittadini

Conosciuto anche come “tartufo Scorzone”, mostra un peridio bruno-scuro tendente al nero con verruche molto pronunciate. La polpa assume una tonalità nocciola sempre più scura e brunastra a maturazione con vene sottili e bianche.

È gradevole e delicato nel suo aroma fresco.

TARTUFO MOSCATO

Tuber brumale Vittadini forma moschatum

E’ caratterizzato da un peridio lucido, di colore nero e con piccole verruche poligonali. La gleba è di colore variabile dal grigio-chiaro al grigio-brunastro.

Colpisce il suo aroma forte, quasi piccante.

TARTUFO NERO ORDINARIO

Tuber mesentericum Vittadini

Il suo peridio presenta piccole verruche nere o brune mentre la gleba, a maturazione, assume un colore grigio-bruno con vene tortuose e bianche, piuttosto ampie.

È un tartufo che sprigiona un aroma fortissimo.

TARTUFO NERO LISCIO

Tuber macrosporum Vittadini

È’ caratterizzato da un peridio bruno-scuro con verruche piccole e appiattite tali da conferire un aspetto quasi liscio alla scorza. La gleba è bruna con sfumature porpora, attraversata da vene bianche e tortuose.

Presenta un aroma leggermente agliaceo.